sabato 10 marzo 2012

NoMoreSpeech

I NoMoreSpeech sono una band milanese che da 6 anni calca i palchi del Nord Italia portando avanti un'attività live intensa e accumulando un'esperienza che, col monicker "NoSpeech", li ha portati a vincere l'Heineken Jammin' Festival di Mestre nel 2010 e ad aprire il concerto degli Aerosmith.
Ascoltando il loro primo CD omonimo, è indubbio di trovarsi davanti a quattro musicisti preparati: Roby Fabiani è un batterista preciso, capace di creare figure ritimiche tutt'altro che banali, ma senza dare mai la sensazione di strafare; Nando de Luca è un bassista moderno e poliedrico, in grado di mettere ritmiche funk al servizio di contesti decisamente "heavy", e abile complemento sia del chitarrista nella struttura armonica della musica, sia del batterista nella scansione ritmica; Tony Cordaro è un chitarrista originale, attento ai suoni contemporanei ma con evidenti influenze da parte di grandi del passato (il suo riffing più armonico che ritmico mi ricorda molto da vicino il fraseggio di John Sykes); infine Alteria conferma di essere una grande cantante *rock*, abile nelle note basse, ma con un'estensione verso gli acuti di tutto rispetto, anche se lontana dallo stile lirico tipico delle cantanti hard/heavy attuali (quali Amy Lee, Tarja Turunen o Simone Simons).
Ma quello che a parer mio colpisce dell'album è l'attenzione verso la forma canzone e l'arrangiamento: ogni pezzo è ben costruito, i ritornelli sono di buona presa senza essere banali, ogni canzone ha una sua originalità precisa, pur nell'omogeneità stilistica dell'insieme, e gli arrangiamenti sono curati senza però che l'altissimo livello tecnico prevalga sulla fruibilità del tutto.
Certo, a voler essere pignoli, il "mood" dell'album risente molto dell'influenza di band "alternative" quali i Guano Apes del periodo d'oro (quello dell'album "Don't give me names"), ma Alteria e soci non hanno fatto mai mistero di avere rispetto e passione per la musica di quella band, quindi questo non è necessariamente un difetto: credo che in un prossimo secondo lavoro i NoMoreSpeech avranno l'esperienza e anche la sicurezza di sè necessaria ai fini di presentare al mondo uno stile "proprio" al 100%. 
Infine, anche in previsione di una meritata visibilità internazionale, consiglierei ad Alteria di limare ancora qualche spigolosità di pronuncia Inglese.
Ma nel complesso "NoMoreSpeech" è un lavoro ben scritto e arrangiato, suonato meglio ancora, consigliato a tutti coloro che come me credono in una via italiana al rock duro, e che abbiano voglia di supportare persone oneste e sincere che amano il proprio lavoro e rispettano il proprio pubblico.

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