martedì 19 febbraio 2008

Certe cose non cambiano...

E' destino di Torino non avere un giornale "indipendente": infatti, "La Stampa" essendo di proprietà della FIAT, è assolutamente allineata alle posizioni di Confindustria ("Montezemolo santo subito!", in sintesi) e di Intesa-San Paolo (con un occhio di riguardo anche a Unicredit, ovviamente); per contro, la pagina locale di "Repubblica" è da sempre fortemente diessina e quindi oggi, guarda alle magnifiche sorti progressive del neonato PD e dei suoi fulgidi esponenti cittadini, primo fra tutti il sindaco Sergio Chiamparino, e seconda di poco la Professoressa Mercedes Bresso.
Il che vuol dire che, considerata la sintonia, anzi l'armonia, di intenti ed emozioni che c'è fra il primo cittadino, la presidente della Regione e i soggetti più vivi e vitali della nostra città (la FIAT, Unicredit e Intesa-San Paolo, per l'appunto), a Torino i due giornali hanno lo stesso punto di vista.
Da tempo in città è sorta la polemica tra coloro che vogliono che vengano eretti due grattacieli (e poi 3, 4, 5 perchè mettere limiti alla divina provvidenza?) uno di Intesa-San Paolo e l'altro per la Regione, alti più di 150 metri, e altri che cominciano a sentirsi disturbati dal fatto che decisioni così importanti siano tirate sulla testa dei cittadini senza alcuna trasparenza dei criteri con cui vengono generate, e che pensano che non è il caso di violentare lo "skyline" torinese con 2 simboli fallici che celebrino la tracotanza delle banche e dei politicanti locali.
Se vi state chiedendo se io faccio parte della seconda schiera (quella che i nostri amministratori "riformisti" del put chiamano dei "conservatori" o dei "nemici dell'innovazione") ci avete preso: personalmente non capisco perchè si debba replicare l'obbrobrio del quartiere dei grattacieli che deturpa la città di Milano (non basta come schifezza la chiesa del Santo Volto, un aborto estetico, l'incubo di un geometra pluristangato all'esame di stato e fatto di LSD mal tagliato?).
Ma soprattutto, non concepisco la faccia di bronzo dei nostri amministratori, i quali nella loro arroganza, trattano la gente che magari ha un'opinione diversa dalla loro come poveri fessi (si vadano a rileggere le moltissime dichiarazioni del nostro illuminato primo cittadino riformista a riguardo).
Direte, e cosa c'entrano i giornali in questo?
C'entrano, perchè nell'ansito di compiacere super Sergio, fulgido punto di riferimento, oggi, martedì 19.02.2008, sulla prima pagina della cronaca cittadina di Repubblica compare questo trafiletto assolutamente non firmato:

IL CLIMA ELETTORALE E LA SERIETA' DELLE COSE

Ha ragione l'architetto Fuksas quando bolla l'ipotesi del referendum per i grattacieli come poco seria. E ha ragione il sindaco quando sostiene che non si possono mettere in discussione decisioni già prese. Perchè forse per effetto del clima elettorale, i promotori della consultazione dimenticano che il consiglio comunale ha già approvato una variante che consentirebbe a Intesa San Paolo, se volesse, di avviare domani il cantiere. Con un unico limite: non superare i 150 metri. Per la superbanca vorrebbe dire scendere da tremila a 2500 dipendenti, ma forse anche i torinesi perderebbero qualcosa: perchè nella torre che arriva a 167 metri l'ultimo piano ha una destinazione pubblica. Un giardino, una sala mostre e un ristorante dal quale ammirare la corona delle Alpi e, perchè no,? la Mole. Ne vale davvero la pena? Non ci sono temi di maggior sostanza su cui impostare una battaglia e sui quali magari imbarcare anche l'opposizione?

Avete capito? Non solo i VIP (l'Architetto Magno e il Super Sindaco) hanno ragione a prescindere, ma noi torinesi siamo pure fessi perchè nella loro bonomia i munifici banchieri ci concederebbero non solo un giardino, verosimilmente sotto vetro, ma addirittura un ristorante dal quale ammirare la corona delle Alpi.
Caro il mio anonimo estensore, 999 su 1000 che quel ristorante avrà un prezzo tale per cui la maggior parte dei torinesi non ci potrà neanche mettere piede per respirare l'aria: non è che forse il ristorantino con vista panoramica sarà per coloro che tanto difendono l'intoccabile grattacielo?
Io, se ho voglia di vedere la corona delle montagne, me ne salgo in collina al colle della Maddalena, così guardo le Alpi, la Mole, e anche il resto della città, e mi dispiacerebbe abbastanza vedere il panorama deturpato da 2 (o 3, 4, 5, perchè mettere limiti alla divina provvidenza?) supposte in vetro-cemento.
Caro il mio anonimo estensore, la mia impressione è che tu abbia scritto una marea di cretinate, e che tu ne sia consapevole, altrimenti ti saresti firmato.

Nota: Il copyright © 2008 dell'Articolo (che è stato riportato nella sua interezza, senza modificazioni, per citazione e senza fini di lucro alcuno) è del giornale "la Repubblica"

1 commento:

  1. faNon a caso le affermazioni roboanti e assolutiste si accompagnano spesso a una totale mancanza di prese di responsabilita'. Questo, purtroppo, temo che sia uno dei mali del nostro paese...

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