martedì 14 febbraio 2012

14 febbraio 2012

La riflessione sulla vita passata è una cosa che capita quando meno te lo aspetti, te la trovi addosso d'improvviso come un raffreddore, e devi farci i conti.
A me è capitato oggi, non perchè sia la stucchevole festività di San Valentino (che mai ho passato in compagnia femminile, per cui non mi fa nè caldo nè freddo), ma a causa di un programma sui libri trasmesso dal canale RAI Storia (uno di quei pochi canali che non ti fa avere la sensazione che guardare la TV sia una perdita di tempo) cui ho assistito stasera cenando. Venivano presentati numerosi libri in cui per un motivo o per l'altro i protagonisti dovevano fare i conti col proprio vissuto, su ciò che erano rispetto a ciò che pensavano sarebbero stati da giovani. Che la mia mente partisse per la propria strada seguendo quella medesima traccia, è stato quasi un automatismo.
Se penso al ragazzo che ero, alle mie aspettative di allora, la mia vita attuale è molto diversa: vuoi perchè da giovane ero molto conformista senza saperlo, mi vedevo sposato con figli perchè era la cosa che facevano tutti e mi sembrava naturale  seguire quel cammino; vuoi perchè ero tremendamente ingenuo come tutti gli ottimisti, credevo nella bontà dell'uomo, che le cose potessero solo migliorare, ecc. ecc. ecc.
La vita poi mi ha regalato le sue belle badilate sulle gengive, ridimensionandomi da un certo punto di vista, ma costringendomi a interrogarmi quotidianamente su me stesso, e a tirare fuori il mio potenziale.
Ho realizzato la cosa a cui tenevo di più, diventare medico, e sono un professionista dignitoso che cerca di lavorare onestamente e con scrupolo.
Ho fatto cose che non immaginavo avrei fatto, un viaggio in Brasile, scrivere dei racconti, comprarmi un motorino, suonare la chitarra con gli amici in sala prove (anche se la cosa è finita), imparare a farmi capire in lingue che non ho studiato, leggere libri di Fantascienza in Inglese, diventare cintura nera di aikido, divertirmi a correre nel parco vicino a casa.
Non ho una moglie e dei figli perchè sono stato costretto a venire a patti con i miei limiti, ma questo non è un male.
Cerco di essere rispettoso e gentile con il prossimo, non perchè voglia che mi ritorni qualcosa, ma perchè credo fermamente che sia giusto così.
Rispetto a quel che credevo sarei stato mi mancano molte cose, ma tante di più ne ho guadagnate che non avrei mai immaginato di possedere.
Tutto sommato, mi pare di essere una persona migliore di quel che mi sarei aspettato....

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