martedì 17 febbraio 2009

Tempi duri si profilano.

Ennesima catastrofica sconfitta (peraltro prevedibile) del PD alle elezioni sarde, Walter Veltroni prende una delle poche decisioni intelligenti della sua vita recente e si dimette: tutto bene?
No, neanche un po'. Le dimissioni di Veltroni sono condite di recriminazioni infantili del tipo "Io mi dimetto perchè ce l'avete tutti con me". Tutti i maggiorenti del partito-cartapesta strepitano di restare perchè le elezioni europee sono vicine e hanno paura di prendere una batosta ancora più sonora, farneticando di voler "salvare il progetto politico del PD", dimostrando di aver perso completamente il contatto con la realtà.
Signori, il progetto politico di un partito non può essere quello di creare un partito.
Il progetto politico di un partito si fonda su un'idea di società: l'idea di società di Berlusca & c. è chiara, i ricchi fanno, i poveri subiscono.
Ma qual è l'idea di società del PD: la teocrazia oltranzista che priva la gente dei diritti civili in nome della "legge di Dio" propria della Binetti? il paraculismo filoecclesiastico di Rutelli? il "ma anche" veltroniano che strizza ben più di un'occhio alle istanze di confindustria? il liberalismo illuminato di Bersani? la politocrazia arrembante di D'Alema?
Rassegnamoci, Berlusconi e il fascistume che lo circonda ce li avremo in mezzo ai piedi a lungo.

2 commenti:

  1. L'analisi è lucida e la condivido. Il finale no. Ci sono speranze, ma si parta da un tabula rasa, sopratutto della nomeclatura. Volti nuovi che diano voce ai moltissimi sogni e alle splendide aspettative di un popolo che ha voglia di rimettersi in marcia. Ma questo lo possiamo chiedere, anzi, pretendere soltanto noi. Uniamo le forze.

    RispondiElimina
  2. @klingo: in che maniera facciamo tabula rasa della nomenclatura? Li passiamo alla mietitrebbia? Purtroppo i fatti degli ultimi anni dimostrano che le nomenclature sono ormai lì che si dibattono all'interno della loro autoreferenzialità e tutto vogliono fare meno che levarsi dai piedi.
    Il disastro è allucinante e trova la sua origine nell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
    Ma qui non è la sede giusta per discuterne.
    Poi, scusami il cinismo, che non vuole essere sprezzante nei confronti nè tuoi nè di nessun altro, i sogni non bastano per spostare l'ago della bilancia dalla propria parte, ci vogliono rapporti di forza favorevoli.
    E attualmente gli elettori non hanno niente se non il non voto per pressare gli eleggendi. Ma in questa situazione folle di bipartitismo (che Veltroni ha voluto a gran voce, facendo tabula rasa di ciò che era alla propria sinistra sperando di guadagnare il favore di Confindustria) questa soluzione è equivalente a quella di colui che per far dispetto alla moglie si evirava.

    RispondiElimina