venerdì 26 dicembre 2008

Unknow...

Ci sono letture che ti cambiano la vita, anche se magari te ne rendi conto solo a posteriori: la saga dello "Sconosciuto" di Magnus è una di queste.
La prima parte della vicenda, uscita fra il 1975 e il 1976 in 6 albi di piccolo formato editi dalle edizioni "Il Vascello" di Renzo Barbieri (a sua volta scrittore, nonchè editore di molti fumetti sexy-porno che in quel periodo furoreggiavano), rappresenta il primo lavoro del disegnatore Roberto Raviola, in arte Magnus, dopo la dissoluzione del sodalizio più che decennale con lo scrittore/sceneggiatore/editore Luciano Secchi, meglio noto come Max Bunker.
I due avevano creato molti personaggi più o meno duraturi negli anni '60, quali Kriminal, Satanik, Dennis Cobb, Gesebel, inserendosi di prepotenza in quel filone più tardi denominato dei "fumetti neri" inaugurato dal Diabolik di Angela e Luciana Giussani, prima di fare "il botto" nel 1969 con il satirico "Alan Ford" che dopo Tex e Zagor è probabilmente il più longevo fumetto italiano essendo pubblicato ininterrottamente ancora oggi.
Con le prime storie dello Sconosciuto, Magnus ritorna al fumetto realistico sia nel disegno (che però contiene ancora alcuni elementi grotteschi tipici di Alan Ford) che, soprattutto, nel testo.
Unknow ("Lo Sconosciuto", ma anche "Colui che non sa") è un mercenario, ex della legione straniera, ha combattuto in Indocina e Algeria, ha fatto cose orribili, di cui si vergogna e che cerca di dimenticare, ma non ha altro modo di guadagnarsi da vivere che sfruttare la propria terribile "professionalità".
Nonostante la prima avventura "Poche ore all'alba" sia quella forse più interlocutoria, dovendo presentare al pubblico un personaggio totalmente nuovo, già si notano importanti elementi di novità e rottura con gli stilemi tipici del fumetto "avventuroso" o "nero" tipico del tempo: la vicenda è ambientata in una Marrakech ritratta con rispetto (pur con i limiti delle tavole di piccolo formato degli albi originali) se non graficamente, almeno culturalmente, denotando un amore marcato dell'autore per l'Arabia e per la parte più povera e sfortunata della sua popolazione; Unknow naviga a vista all'interno di una vicenda che più che coinvolgerlo, lo travolge suo malgrado, e sarà costretto a scappare ferito, senza capire bene che cosa gli sia realmente successo.
L'altra novità eclatante è la rappresentazione della violenza: mai prima di quel momento (neanche in Diabolik e Kriminal, che quindici anni prima rischiavano querele e sequestri un numero sì e l'altro no) la realtà orribile degli atti violenti era stata rappresentata in maniera talmente minuziosa e pertanto terrificante.
Ed è proprio la violenza, realistica, mai sublimata, mai idealizzata, mai purificatrice, la vera protagonista della prima serie dello Sconosciuto.
Magnus aveva scelto di parlare al proprio pubblico della realtà, denunciando la retorica imperante, spesso di matrice destrorsa: nell'avventura successiva, che si dipana lungo i due albi "Largo delle tre api" e "Morte a Roma", lo Sconosciuto si trova invischiato in una spirale tra vescovi in odore di eresia, sicari fascisti centramericani, la nobiltà nera romana finanziatrice delle trame eversive che avevano portato alle stragi di Piazza della Loggia, di Piazza Fontana e, pochi anni dopo, avrebbero trovato il proprio culmine nella Bomba alla stazione di Bologna. Ai tempi questa vicenda fece scalpore perchè fu il primo fumetto italiano in cui venne rappresentato esplicitamente il pene maschile, ma la vera scena sconvolgente, è lo stupro della moglie di un nobile fascista romano, offerta alla propria truppa (due borgatari che tanto ricordano i protagonisti del massacro del Circeo) per vendetta. Magnus rappresenta l'atto senza alcun compiacimento e, cosa ancora oggi disturbante, disegna il volto tumefatto della donna dopo che si è liberata dai propri aguzzini. Non c'è lieto fine alla vicenda, quasi tutti muoiono, qualcuno ucciso da Unknow, che poi scappa.
Nell'albo successivo, "I cinque gioiellieri", ambientato "strategicamente" in Francia, Magnus racconta una vicenda nera della guerra di liberazione partigiana.
Poi Unknow vola prima ad Haiti e poi in Libano dove apparentemente muore ucciso da un attentatore suicida (non prima che il suo autore, sempre dalla parte degli ultimi e degli indifesi, abbia presentato il suo punto di vista sulle vicende del Medio Oriente).

Cinque anni dopo, Magnus riprende il personaggio di Unknow per la rivista Orient Express, sottoponendolo a un'ulteriore rivoluzione, sia dal punto di vista grafico (non più legato alle tavole da due vignette tipiche degli albi di piccolo formato, Raviola costruisce disegni ariosi, pieni di particolari minuziosamente rappresentati, ma sempre con grande attenzione alla scansione dei riquadri) sia dal punto di vista narrativo: infatti il protagonista non è più un personaggio, ma piuttosto il dipanarsi del racconto.
Racconto che è sempre realistico, crudo, senza compiacimenti, con un occhio di riguardo alla Storia e, particolarmente nella penultima avventura "L'uomo che uccise Ernesto Che Guevara" agli ultimi, che da Essa sono costantemente travolti.
Unknow è un particolare nella vicenda, mai determinante, quasi sempre travolto dal dipanarsi degli eventi che lo segnano nello spirito e nel corpo: alla fine del "Che Guevara", Unknow si allontana in aereo, col volto tumefatto e i denti spaccati dalle torture subite.
La storia dello Sconosciuto si conclude sulla rivista Comix, nel 1996, dove Magnus, pochi mesi prima della propria morte, dopo aver concluso le trame in sospeso, regala al proprio personaggio una dentatura nuova e lo rappresenta nell'ultima vignetta mentre si allontana ridendo, sotto una nevicata di una notte di quasi Natale.

In Italia le vicende di Unknow sono state ristampate molte volte: è in corso di edizione una ristampa lussuosa, di gran formato e cartonata da parte delle edizioni Il Grifo, arrivata al IV o al V numero della prima serie, che è disponibile anche in piccolo formato e in volume unico per i tipi di Einaudi nella serie Stile Libero.
Le storie successive hanno visto nuova edizione nella prima serie dei Fumetti di Repubblica (nel n. 41) che dovrebbe essere ancora mediamente disponibile nel mercato dell'usato. Diversamente, si può aspettare la ristampa cartonata.

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