sabato 13 dicembre 2008

Ritornare per una sera più giovani di vent'anni.

In una sera fredda di autunno un gruppo di ex allievi della sezione E del Liceo Massimo D'Azeglio di Torino si è riunito al suo professore di lettere Giuseppe Caldi Scalcini per festeggiare con lui l'inizio della sua nuova vita di pensionato.
Dopo qualche chiacchiera preliminare, utile per rompere il ghiaccio accumulato in 4 lustri, passato forse lo stupore di vedere in forma di adulti coloro che ricordava come ragazzetti poco più che adolescenti, il Professore ha aperto i cancelli della memoria e ci ha riportati indietro nel tempo, alle aule del liceo (che a volte avevamo noi stessi ritinteggiato), quando con la sua voce gentile e il suo entusiasmo mai domo ci portava a passeggio tra le rime degli stilnovisti, le ire di Leopardi, la metrica di Orazio, il Tasso e l'Ariosto, Catullo e Cicerone, Gozzano e la poesia ermetica.
Abbiamo ascoltato in silenzio e sempre attenti i racconti di una esistenza passata al servizio del prossimo, senza l'ombra di rimpianti, se non quello di aver ormai concluso  quella fase della propria vita.
Ringrazio il Professore, per aver dedicato il proprio tempo e le proprie energie a diffondere il sapere e a formare menti immature.
Ringrazio tutti i partecipanti alla serata, la maggior parte dei quali ho visto per la prima volta, e che si sono rivelati in tutti i casi una compagnia assai piacevole.
Infine voglio particolarmente ringraziare, ultime per ordine ma non per importanza, Elena Masuelli, padrona di casa sorridente, sollecita e accogliente, ed Alessandra Beccaria, organizzatrice gentile, infaticabile ed intraprendente: senza di loro nulla di quanto è successo ieri sera avrebbe potuto aver luogo.

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