domenica 21 dicembre 2008

Dicembre, domenica pomeriggio

Natale si avvicina.
E' sempre uno strano periodo dell'anno questo, un momento in cui chiunque riflette sulla propria vita, si guarda dentro e, spesso, non capisce bene che cosa vede.
Da bravo metereopatico, quale sono, per me la seconda parte dell'autunno e l'inverno si traducono in un lungo periodo di attesa per il ritorno del caldo e della luce: io inizio a "rinascere" quando ritorna l'ora legale.
E mentre attendo, penso, medito su ciò che mi capita, su come si evolve la mia vita.
Come tante volte è già capitato, mi sento un "outsider", uno che osserva il mondo dalla finestra, che vede passare vite altrui e persone come la corrente di un fiume, sentendosi al contrario non immobile, ma una pozza di acqua lenta, il cui deflusso procede inesorabile ma nel contempo impercettibile.
C'è una differenza col passato, però: una volta soffrivo per questa sensazione, perchè non ne conoscevo la causa, ora invece non mi importa.
La mia sensazione nasce dalla mia incapacità di fare compromessi, di affrontare le possibile situazioni di conflitto con animo sereno e dall'assoluta gelosia per la mia libertà.
Allora ho scelto di vivere (e invecchiare) senza cercare altro che non sia godere di ogni momento il più possibile, di navigare a vista seguendo il flusso della vita, senza progetti a lungo termine, cercando di far attenzione a ciò che ho (che è molto) e non al poco che mi manca, e che probabilmente non saprei gestire.
I dubbi ci sono, è umano che esistano, mi chiedo se è lecito essere così ombroso, così burbero, così chiuso in me stesso, così restio ai rapporti personali: probabilmente non lo è, ma ho sofferto molto in passato cercando di venire a capo di queste cose, e quella di ascoltarmi è l'unica maniera che ho trovato per riuscire a vivere nella maniera più serena possibile.
Per cui ora smetto di pensare se passare capodanno da solo, smetto di ascoltare quella piccola angoscia dovuta al ritorno al lavoro domani (è stato un anno faticoso), mi siedo sulla poltrona e leggo un poco, smetto di chiedermi se incontrerò mai una donna che capisca come mi sento e, soprattutto, lo condivida.
Tutto sommato, ho scritto qualcosa sul blog, e di questo sono felice.

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