lunedì 7 aprile 2008

Piccolo racconto di primavera

L'uomo guardò attraverso il finestrino il profilo dei campi, un mosaico fatto di verdi scuri e teneri che, alternandosi all'ocra, decoravano le colline.
Accostò al ciglio della strada, nessuno in vista;
il sole era alto nel cielo, l'aria era fresca e profumava, i ciliegi biancheggiavano di fiori.
Scese dall'auto, chiudendo lo sportello con cautela per non fare rumore.
Inspirò profondamente e percorse con lo sguardo il profilo dell'orizzonte; il frinire delle cicale riempiva quella giornata di primavera insolitamente calda e terribilmente luminosa.
Il tepore nell'aria lo rassicurava, calmandolo: "Forse" - pensò - "non sarà così difficile affrontare il resto."
Guardò la sua auto piena di bolli, poi sedette sul ciglio della strada; rimase a lungo lì, cercando di gustare fino in fondo quelle sensazioni, prima che fuggissero anche loro.


Dedicato a tutti coloro che se ne sono andati e se ne andranno, lasciando un segno indelebile.

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