Su Repubblica di oggi c'era un bell'articolo di Stieg Larsson che ho salvato grazie a Evernote.
Da da pensare, così lo condivido a questo link, ovviamente solo a scopo di divulgazione.
Il blog di Giovanni Bonenti, diario di bordo di un navigatore consapevole.
lunedì 28 maggio 2012
mercoledì 16 maggio 2012
martedì 15 maggio 2012
15 maggio 2012
Periodo di lentezza esistenziale, tutto rimane indietro, i libri da leggere, i fumetti che si accumulano dappertutto, le parole crociate, e i post su questo blog...
Sono in sintonia totale coi miei gatti, un posto su un divano dove giacere e riposare è la cosa che più cerco.
E la felicità per le piccole cose viene fuori subdola e corposa, e ti riempie l'animo di vibrazioni positive.
La piccola cosa di stasera? Doubledecker su Rocknrollradio.it, la sua simpaticissima rete di ascoltatori e la sua ipersensibile, deliziosa, folle, ribelle, bellissima e intellettualissima conduttrice Ketty Passa, che non conosco di persona ma a cui penso quasi come fosse un'amica di vecchia data.
Stasera per problemi suoi era arrabbiata col mondo e per sfogarsi, con l'aiuto del pubblico, ha tirato fuori una scaletta di pezzi di una potenza tale che avrebbe spettinato un'istrice: la cosa divertente è che tutte le volte che sento il suo programma alla fine sono in pace col mondo, spero che stasera questo valga anche per lei, almeno un po' di più rispetto a qualche ora fa.
La vita è strana, se si considera che mi trovo a 40 anni e più (dopo tanti anni di pensieri profondi e importanti) a dilettarmi con queste cose così leggere, ma questa stranezza è un valore, se lo si sa apprezzare.
martedì 1 maggio 2012
1 maggio 2012
Turno di notte, serata piovosa.
Tanto che non scrivo qui.
Mi sento vuoto, troppe preoccupazioni, troppi problemi noti, sviscerati millimetro per millimetro, fino ad essere sicuri al 100% di essere nelle mani del fato riguardo ad eventuali soluzioni.
Allora la voglia di parlare ti passa, figuriamoci quella di scrivere.
Si naviga a vista in mezzo alla nebbia, anche solo il regolare tran tran quotidiano è considerato una meta desiderabile.
Mi chiudo in me e nelle mie cose, passo pomeriggi di festa in silenzio, solo con le mie letture, poche parole scambiate via chat con mia sorella o con qualche amico davanti a una birra, scherzando, flirtando, facendo finta che sì, in fondo va tutto bene, che tutto è tranquillo, che non ci sono cose di cui preoccuparsi.
Si vive per vivere, non per imparare a farlo, ma a volte anche la quotidianità è una conquista, un bene prezioso di cui andare fieri.
Tanto che non scrivo qui.
Mi sento vuoto, troppe preoccupazioni, troppi problemi noti, sviscerati millimetro per millimetro, fino ad essere sicuri al 100% di essere nelle mani del fato riguardo ad eventuali soluzioni.
Allora la voglia di parlare ti passa, figuriamoci quella di scrivere.
Si naviga a vista in mezzo alla nebbia, anche solo il regolare tran tran quotidiano è considerato una meta desiderabile.
Mi chiudo in me e nelle mie cose, passo pomeriggi di festa in silenzio, solo con le mie letture, poche parole scambiate via chat con mia sorella o con qualche amico davanti a una birra, scherzando, flirtando, facendo finta che sì, in fondo va tutto bene, che tutto è tranquillo, che non ci sono cose di cui preoccuparsi.
Si vive per vivere, non per imparare a farlo, ma a volte anche la quotidianità è una conquista, un bene prezioso di cui andare fieri.
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