giovedì 29 ottobre 2009

Forse una piccola speranza c'è....

Valter Veltroni ha manifestato il suo disappunto all'idea di un PD che torni "socialista".
Considerato il fulgido intuito politico del suddetto, il quale non ne ha azzeccata una negli ultimi 20 anni, forse Bersani qualche minima speranza di riuscita del suo progetto (o di quella che sembra essere la sua linea) ce l'ha....

mercoledì 28 ottobre 2009

Pensiero deprimente, ma anche no...

Stamattina ho intravisto sul giornale un articolo su persone che esorcizzano la paura della morte scrivendosi il proprio epitaffio.
Il mio potrebbe essere: "Voleva bene al mondo, per questo odiava la gente".

venerdì 23 ottobre 2009

Qualche chitarrista che mi piace e perchè

TONY IOMMI (Black Sabbath, Heaven and Hell): uno dei chitarristi che più hanno influenzato i musicisti rock. Non c'è chitarrista hard/heavy che non gli debba qualcosa. E ancora oggi ha un tocco pesante come pochi, nonostante i 60 anni di età in avvicinamento, associato a un suono inconfondibile.

DIMEBAG DARRELL (Pantera): il più grande erede di Tony, l'unico con un tocco e un'originalità paragonabili ai suoi, purtroppo morto troppo presto in un modo troppo stupido. Pezzi come "Unbroken", "This love", "Becoming" sono ancora devastanti oggi a più di 10 anni dalla loro pubblicazione. Da riscoprire.

JOHN NORUM (Europe): l'assolo di "The final countdown", venti secondi sublimi in mezzo a un pezzo che racchiude in se tutto il peggio del rock radiofonico degli anni '80 (va bene, se la gioca con l'orrida "Wind of change" degli Scorpions), che danno la misura di questo eccezionale chitarrista, che dopo l'uscita dagli Europe ha scodellato album di Heavy Rock uno più bello dell'altro, rivelandosi anche cantante assai dotato.

JOHN SYKES (Whitesnake, Blue Murder, Thin Lizzy): era il 1987 e noi diciannovenni di allora fanatici di hard rock fummo investiti da un album eccezionale dei Whitesnake, in cui risaltava il pezzo "Still of the night" dove a un David Coverdale gigione e platealmente Zeppeliniano faceva da contraltare un chitarrista che inanellava riff difficilissimi e assoli veloci ed efficaci. Circa 10 anni dopo un amico mi fece sentire un album dal vivo in cui John Sykes (che aveva lasciato i Whitesnake subito dopo l'uscita del disco di cui sopra) dimostrava di poter suonare il pezzo senza perdere un colpo, cantando nel contempo forse meglio del suo ex vocalist. Un mostro di bravura, troppo sottovalutato.

RICHIE KOTZEN (Mr. Big, Poison, una marea di progetti solisti): Richie Kotzen mi fa arrabbiare, suona benissimo (attualmente, a mio parere, è il migliore in circolazione), canta divinamente, ha una tecnica stellare, può suonare qualsiasi genere di musica dal blues alla fusion più estremista, ha gusto negli arrangiamenti ed in più è anche bello!!! Il suo cd di un paio di anni fa "The return of the Mother Head's Family Reunion" l'ho sentito talmente tante volte da conoscerne a memoria ogni singola nota, ma non mi ha ancora stancato. Imperdibile.

lunedì 19 ottobre 2009

Post della sera...

Era tanto che non scrivevo più qui sopra.
Mi è venuto da pensare alle cose che mi piacciono e non faccio perchè sono pigro: le prime tre che mi vengono in mente sono suonare la chitarra, fotografare con le mie reflex (magari scattando un po' di foto in bianco/nero) e leggere un po' di libri arretrati.
Un'altra cosa che dovrei fare di più e non faccio è scrivere: mi piace scrivere ma a volte manca l'ispirazione e non ho una volontà così forte da impormi di mettere giù qualche riga ogni giorno.
Certo è che negli ultimi giorni la realtà (non quella personale, per fortuna) è stata così deprimente che mi ha fatto perdere la voglia di scrivere e commentare.
Forse è meglio che vada a fare un giro sul blog di Daniele Luttazzi per arrabbiarmi un po' e rimettermi di buon umore....
Chissà mai che mi venga l'ispirazione per fare poi qualche foto o per scrivere qualcosa di minimamente sensato per i miei 2-3 lettori.